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Head Hunting e iter di selezione: l’evoluzione digitale accompagna la componente umana

Il mercato del lavoro viaggia velocissimo e pretende efficienza, e in questo senso, il progresso e i tool tecnologici sono sempre più importanti.

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In caso di conflitto tra l'umanità e la tecnologia, vincerà l'umanità”

Albert Einstein

L’efficacia e l’efficienza dei processi che controllano il mercato del lavoro passano sempre di più dalla specializzazione e, soprattutto, dall’innovazione tecnologica. Nel periodo storico che ci lasciamo alle spalle e se consideriamo i segnali che ci indicano che direzione stiamo prendendo, è per noi altrettanto importante evidenziare l’impatto della componente umana.

WeHunt si presenta sul mercato come un’azienda che ha tra i suoi valori quello dell’innovazione, con un approccio data-driven, ma anche quello delle persone al centro: aziende partner, professionisti e colleghi.

Il nostro obiettivo è dritto e chiaro: fornire risposte rapide e precise al mercato, anticipando le tipiche difficoltà che caratterizzano tutti i processi di selezione. Questa anticipazione – che spesso previene avvitamenti e lungaggini – si realizza tramite l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale di cui disponiamo, di un moderno CRM, dei nostri tool proprietari. Sappiamo anche che è fondamentale l’ascolto e la valorizzazione delle caratteristiche umane e delle aspettative dei nostri stakeholder: l’Head Hunter è un ruolo profondamente caratterizzato da una grande componente umana. Di fatto, lo dice la parola stessa: HEAD, TESTA, un termine in cui è racchiuso tutto il concetto di umanità.

Come nasce la passione dei WeHunters per questo lavoro?

C’era una volta il lavoro di Head Hunter

Partiamo da un esempio semplice: per quale motivo LinkedIn e gli altri importanti job board non hanno soppiantato - ma anzi agevolato - il lavoro dell’Head Hunter? La risposta, secondo noi, risiede nel fatto che la variabile umana non può essere mai sostituita né controllata, ma piuttosto guidata. La tecnologia può (e deve) contribuire a un semplice e costante miglioramento delle componenti personali, messa a servizio della propria intelligenza, emozioni, esperienze e background.

I primi Head Hunter non disponevano nemmeno di un telefono cellulare: “Quando ho iniziato a svolgere il ruolo dell’Head Hunter nel 1986 non disponevo di un telefono cellulare né di un computer sulla scrivania. L’avvento di queste tecnologie, date oggi per scontate, mi ha permesso di efficientare il mio tempo, migliorato la mia professionalità ed elevato decisamente la mia qualità di vita Ho potuto recuperare contatti in maniera più rapida, sono riuscito a fornire informazioni ulteriormente ricche di dettaglio, guadagnandone in assertività verso i clienti, e questo mi ha portato a dedicare con più facilità la serata alla mia famiglia senza dover recuperare troppi arretrati della giornata” dice Claudio Ceper membro dell’Advisory Board di WExecutive.

I professionisti di successo del nostro settore sono quelli che continuano a evolversi personalmente e a dimostrare umanità insieme alla competenza, il che significa cura delle relazioni, che non può altro che essere una componente prettamente umana.

Oggi pensare che l’evoluzione tecnologica sia sufficiente è riduttivo. Per quale motivo mi devo affidare e mi affiderò a un Head Hunter? - Chi valuterebbe un cambiamento di lavoro tenendo in considerazione solo la job description e la storia aziendale, pur raccontate solo attraverso i più importanti strumenti tecnologici?

Il pezzo mancante – che poi è il valore aggiunto – è l’aspetto più importante: l’Head Hunter consiglierà al candidato quale realtà può essere completamente soddisfacente rispetto ai valori e al fit culturale. Senza questo contributo si crea una disinformazione fra domanda e offerta, che causa malessere nel candidato e può portare alle dimissioni, oppure al rifiuto dell’offerta.

Facciamo un esempio concreto. Pensiamo a un candidato ricercato tramite moderni tool e contattato velocemente con strumenti tecnologici, con i quali gli viene condivisa una job description sempre molto precisa, dettagliata e sempre disponibile: vivrà un approccio soddisfacente ma sceglierà definitivamente proprio quella azienda se tanto da parte dell’headhunter, quanto dei suoi futuri colleghi verrà espressa sin dal principio attenzione alla sua persona, alla valorizzazione delle sue competenze e aspettative per il presente ma anche e soprattutto per il futuro. Questo si può verificare solo grazie alla componente umana e riguarda e riguarderà ogni persona, a qualsiasi generazione essa appartenga: boomer, millennial, Z, ecc..

Tecnologia e umanità: la combo vincente

Tecnologia e umanità devono lavorare insieme. E quindi: bene utilizzare gli strumenti più agili (come i colloqui in video call), che agevolano molto il lavoro e l’organizzazione dei tempi, ma mai pensare di poter utilizzare un solo fattore anziché l’altro.

Un dipendente cambierà lavoro grazie a un’esperienza di colloquio moderna ma soprattutto se tutti (o la maggior parte) degli interrogativi che sorgeranno durante l’iter in termini personali, economici, di integrazione e di evoluzione nei rapporti umani saranno soddisfatti. Al contempo, un’azienda – a parità di competenze tecniche validate tramite moderni strumenti – dovrà preferire quel professionista che meglio si integrerà nell’ambiente anche e soprattutto a livello di fit culturale, eliminando tutti quei bias che ostacolano l’evoluzione umana prima che professionale, quali ad esempio un approccio dispari a livello anagrafico, di genere, etnia, religione, ecc.

Questi sono i principali consigli che ci sentiamo di dare dall’osservatorio di WeHunt e che, nel nostro piccolo di giovane azienda nel settore dell’Head Hunting, proviamo a trasmettere ai nostri colleghi sin dal giorno uno.

Il nostro claim è “Scopriamo persone. Apriamo opportunità”. Le opportunità le apriamo insieme, e le apriamo insieme perché conosciamo le persone e rispettiamo molto questa dinamica.

Piero Angela diceva: “Limitarsi a denunciare i rischi dello sviluppo tecnologico non è sufficiente, perché, comunque, la tecnologia continuerà ad avanzare (e la gente a usarla). [...]. Quello che si può fare è prender atto di questa situazione e, per quanto possibile, governarla”.

E, ci permettiamo di aggiungere: chi la governa sono le persone..